L'origine dei continenti
Vengono chiamati continenti le terre emerse circondate dagli oceani e si differenziano dalle isole
per le loro enormi dimensioni.
Queste terre occupano circa il 30% dell'area del pianeta e si trovano soprattutto nell'emisfero settentrionale dove rappresentano il 40% della superficie, invece nell'emisfero meridionale le terre raggiungono solo il 19% del totale.
L'aspetto della terra ha subito continue modificazioni. Il geologo Alfred Wegener si accorse che le coste dell'Africa occidentale e quelle dell'America meridionale combaciavano quasi perfettamente e per deduzione capė che i due continenti potevano essere stati uniti. Lui teorizzò che circa 250 milioni di anni fa esistesse un'unica massa continentale detta Pangea, che si suddivise in pių parti, inizialmente in due blocchi, emisfero settentrionale detto Laurasia e in quello meridionale detto Gondwana. Col passare del tempo esse si fratturarono dando origine ai continenti attuali.
Le
teorie di Wegener sono state confermate successivamente dagli studi nel campo della tettonica e da queste intuizioni
fu elaborata la teoria della tettonica a zolle. Le zolle galleggiano e
sono in continuo movimento.
I continenti attuali sono:
Esistono anche altri modi di suddividere i continenti (ad esempio c'è chi distingue America del nord e America del sud e chi considera l'Eurasia un unico continente).